L’acronimo RFID identifica una nuova tecnologia che prospetta grandissime opportunità all’innovazione industriale. Vediamo di cosa si tratta e quali vantaggi offre.
17 07 2017 RFID sta per “Radio-Frequency Identification” ovvero “identificazione a radiofrequenza”. In pratica, è la tecnologia che permette di identificare e memorizzare automaticamente tutte le informazioni inerenti a persone, ad animali e a oggetti (automatic identifying and data capture, AIDC). Fra i molteplici campi di applicazione dell’identificazione automatica d’informazioni c’è anche la logistica.Questa tecnologia utilizza i tag, un’evoluzione del codice a barre. I tag sono vere e proprie etichette elettroniche e possono essere programmati, anche più volte. Conservano le informazioni per un periodo indeterminato e possono identificare oggetti singoli senza che questi siano fisicamente nel campo visivo (la lettura non teme materiali d’imballaggio, plastica, legno e cartone). Permettono inoltre letture massive, fino a centinaia di elementi al secondo.
Tre sono gli elementi principali che costituiscono un sistema RFID:
- L’apparecchio di lettura;
- L’antenna per la trasmissione del segnale;
- Un microchip, che registra e custodisce tutte le informazioni sull’oggetto “interpellato”.
La tecnologia RFID rientra a pieno titolo in quella nuova sfera che sta toccando sempre di più la nostra quotidianità e che conosciamo come Internet of Things: l’internet delle cose. La lettura offerta da un dispositivo RFID inserisce gli oggetti in un vero e proprio network, dove sono gli oggetti stessi a interagire fra loro, fornendo e ricevendo informazioni dall’esterno. Ogni prodotto è tracciato senza margini di errore nel tempo e nello spazio. Insomma, una vera e propria rivoluzione per la supply chain.
Una tecnologia semplice per gestire processi altamente complessi. L’idea di network ispira l’innovazione dell’industria 4.0. Sono ancora tanti gli aspetti da indagare.